"A piccoli passi" il progetto a sostegno del Rwanda
Lo scorso giovedì 12 gennaio, una rappresentanza degli alunni della scuola secondaria di primo grado “G. Carducci” di Lucca, accompagnati dalla preside, dott.ssa Dora Pulina e da alcuni docenti, si è recata in Arcivescovato.
Scopo della visita, la consegna di un assegno dell'importo di 1.482,95 euro a S. E. Mons. Paolo Giulietti, da destinare a un centro per la salute psico-motoria in Rwanda.
Sono ormai diversi anni, infatti, che la scuola, nel periodo precedente al Natale, si adopera per una raccolta fondi destinati al progetto “A piccoli passi”, promosso dal Centro Missionario dell'Arcidiocesi di Lucca, attraverso l'associazione Amani Nyayo, e rivolto, per il secondo anno consecutivo, al sostegno delle famiglie per il recupero psicofisico di bambini affetti da handicap motori e mentali della Parrocchia di Nynawimana, nella diocesi di Byumba, gemellata con la nostra Diocesi da diversi anni.
L'Arcidiocesi sostiene il progetto dal 2013 che prevede, attraverso l'azione capillare delle Caritas della Diocesi di Bymba, la formazione del personale volontario per le attività fisioterapiche, la sensibilizzazione della popolazione e il supporto alle famiglie e l'equipaggiamento e il potenziamento dei centri fisioterapici.
All'azione di tipo riabilitativo è accompagnata la formazione specifica di alcune educatrici a sostegno dei bambini. L'intervento, poi, coinvolge anche le mamme che acquisiscono, così, strumenti o tecniche di lavoro da utilizzare nella sfera domestica.
I minori con handicap motori seguiti nei cinque Centri e presso le abitazioni sono circa 250 a cui si aggiungono altri 260 bambini con problemi neurologici seguiti specificatamente nel villaggio di Nyarurema dove la Diocesi di Lucca vanta una presenza missionaria pluridecennale (a partire dagli anni ’70).
I ragazzi si sono intrattenuti per circa un'ora e hanno raccontato all'Arcivescovo Paolo di come abbiano sposato subito l'idea di acquistare delle piccole calze della Befana, realizzate a Lucca da alcune persone in difficoltà economica con stoffe provenienti da Rwanda, Congo e Burkina Faso, unendo così, l'utile al dilettevole.
B.M.